La Missione dell’Anima e le “regole del gioco”
La Missione dell’Anima e le “regole del gioco”
Quando cominciamo a “risvegliarci”, ci facciamo mille domande. Le risposte a queste domande possono essere tante, possono darci un po’ fastidio e talvolta anche farci paura.
Cominciamo a sentir parlare di missione nella vita, di anima, di reincarnazione… A questo si aggiungono i segni che dovremmo ricevere, i messaggi delle nostre guide e le sincronicità che dovremmo vivere… In breve, eccoci messi di fronte ad un universo e ad un vocabolario il cui senso a volte ci sfugge. Ecco perché ho sentito il desiderio di scrivere qualcosa su questo argomento, cercando di chiarire le idee (sempre se ne avete bisogno, beninteso!)
Bene, cominciamo dall’inizio: noi siamo un’anima in un corpo fisico. La nostra anima è immateriale, mentre il nostro corpo è più che mai materiale. Il corpo è quel “veicolo terrestre” che permette all’anima di trascorrere il suo soggiorno sulla Terra, nella materia. Quindi possiamo dire che la nostra anima è nel nostro corpo e che si è incarnata sulla Terra grazie a, e per mezzo di, questo corpo. Questo è ciò che viene chiamata “incarnazione”: quando l’anima prende a prestito un corpo fisico per vivere un periodo di tempo sulla Terra.
Già qui possiamo fare una prima considerazione: se il nostro corpo è composto di materia, è logico che questa prima o poi arrivi a degradarsi e quindi a morire. E se la nostra anima è immateriale, è altrettanto logico che essa non muoia. Mai. E’ eterna. Forte, no?!
Così, una volta che l’anima ha concluso il suo passaggio sulla Terra, torna ad essere una “scintilla”, un “soffio di vita” in altri luoghi diversi dalla Terra. Torna da dove è venuta e prosegue il suo cammino. Si reincarna oppure no, a seconda del suo grado di “avanzamento”. Ma vediamo ora più da vicino il cammino che l’anima intraprende sulla Terra.
Perché l’anima si incarna sulla Terra: la missione dell’anima
L’anima viene per sperimentare la materia. Questo significa che viene per vivere delle esperienze materiali per mezzo del corpo fisico. Queste esperienze non possono che essere vissute nella materia, ecco perché sulla Terra. Le esperienze sono numerose e varie: capire l’amore, provare la violenza, lo smarrimento, la tristezza, cosa significa competizione, disonore, sofferenza, dolore, ma anche gioia, successo, ecc… Queste sensazioni, queste emozioni, questi sentimenti, sono propri della “terza dimensione”, quella che noi viviamo sulla Terra.
Ma soprattutto, attraverso le sue esperienze, l’anima viene per incarnare la Luce, la Sua Luce. Questa è la GRANDE MISSIONE della nostra anima: accendere la sua piccola luce lungo il suo passaggio, in ogni progetto iniziato, in ogni oggetto creato, in ogni relazione vissuta. Questo le permette di diventare essa stessa più luminosa. Quindi noi siamo delle scintille venute a sperimentare la materia, ad accendere delle luci lungo tutto il nostro passaggio terrestre, in modo da illuminare ancora di più.
Chi è che sceglie le esperienze materiali?
Ora andiamo a vedere nel dettaglio l’organizzazione delle cose. Dato che veniamo qui per vivere le più variegate esperienze, pare logico che alcune non siano proprio super simpatiche. Ecco che affiora la grande domanda: «…ma perché sono venuto a vivere questo? Chi me l’ha fatto fare?». Ebbene la risposta è molto semplice: voi! Voi e nessun altro che voi, o piuttosto la vostra anima, per essere più precisi. Infatti, prima di incarnarsi l’anima ha stabilito un “piano di volo”, ha definito il suo “percorso di incarnazione” se così preferite, e su questo percorso ha previsto diverse tappe inevitabili. Sono le famose “prove” che tutti attraversiamo prima o dopo nella vita.
Riassumendo: esiste una missione comune ad ogni anima che è quella di incarnare la luce, e per riuscirci l’anima viene a vivere delle esperienze personali, esperienze che lei stessa ha deciso di vivere prima di “scendere” sulla Terra. C’è una meta comune ad ogni anima (incarnare la luce, “mettere” della luce) e delle tappe intermedie individuali (le nostre missioni personali, le nostre prove, ecc.), e dato che tutte le strade portano a Roma, stiamo andando tutti nella stessa direzione.
Perciò siete voi stessi ad avere deciso di vivere, ad esempio, una disabilità, la violenza all’interno della coppia, di avere sei figli, di non averne affatto, siete voi ad avere deciso di vivere in solitudine, o al contrario, in un nucleo familiare soffocante, ecc. Ecco perché una volta che capiamo tutto questo, è difficile provare ancora risentimento verso gli altri o giudicarli. Ognuno vive le sue esperienze, ecco tutto!
I grandi incontri non sono frutto del caso
Chiaramente, abbiamo bisogno dell’interazione con altre anime incarnate, per vivere le nostre esperienze fino in fondo. Infatti, se decidiamo di vivere la violenza all’interno della coppia, possiamo farlo solo se l’anima del partner è in accordo con questo “progetto”; così come l’avere sei figli dipende dal fatto che sei anime decidano di venire ad incarnarsi nella vostra famiglia.
Questo è il motivo per cui non incontriamo qualcuno per caso. Naturalmente sto parlando degli incontri importanti della nostra vita. I nostri genitori corrispondono a ciò che volevamo sperimentare da bambini, poi ci sono i nostri partner, i nostri figli, i nostri amici intimi, un aggressore che ci ferisce, una bella anima che ci indica la strada… Tutti questi incontri sono stati decisi e “concordati” prima della nostra incarnazione. Ecco perché è giusto ringraziare tutti i nostri compagni di viaggio – anche se non sempre quello che viviamo accanto a loro è ‘tutto rose e fiori’ – perché essi hanno accettato di aiutarci nella nostra missione, a volte recitando il ruolo del “cattivo”.
Il velo dell’oblio
Affrontiamo adesso una questione delicata: “sono molto belli tutti questi discorsi, ma io non ne conservo nessun ricordo!”Perché?” Perché non possiamo semplicemente ricordarci di ciò che abbiamo deciso? Perché subiamo il “velo dell’oblio”?
Principalmente perché ricordarci delle nostre vite precedenti sarebbe inutile e creerebbe turbamento, potrebbe “guastare” completamente la nostra attuale vita. Facciamo un esempio: supponete che in una vita precedente abbiate deciso di sperimentare l’omicidio e che abbiate compiuto un assassinio. Supponete che ora vi ricordiate di tutto nei minimi dettagli… Difficilmente riuscireste a proseguire serenamente questa vita e a compiere la vostra luminosa missione, perché sareste condizionati da mille rimorsi…
Ecco perché quando ci incarniamo viene effettuato un “reset”: ripartiamo da zero, completamente distaccati da tutto quello che abbiamo vissuto prima, e da quello che abbiamo previsto di venire a sperimentare.
Le nostre guide
Ma per essere certi di andare nella direzione giusta, non siamo soli. Abbiamo un “team”, una squadra per noi. Noi li chiamiamo gli angeli, gli angeli custodi, le guide… A volte sono dei conoscenti deceduti, a volte degli esseri che non conosciamo. Essi sanno tutto ciò che ci siamo programmati. Ci aiutano ad avanzare verso la missione che dobbiamo compiere.
Questo è il motivo per cui, talvolta, anche se ce la mettete tutta per fare una cosa che desiderate tanto, questa non si realizza, va tutto storto, c’è qualcosa che blocca… semplicemente perché non avevate previsto di sperimentare quella cosa, e soprattutto vi state allontanando da ciò che invece avevate programmato di vivere.
Le guide utilizzano una enormità di stratagemmi per metterci nella direzione giusta: ci mandano dei segni, ci fanno vivere delle sincronicità, ci fanno arrivare dei messaggi. I segni e i messaggi possono assumere forme diverse: le parole di una canzone, una pubblicità che “cade” sotto i nostri occhi, oppure vedere la forma di un cuore ovunque ci capiti di posare gli occhi, come se volesse farci capire che siamo sulla strada giusta, o ancora un incontro con qualcuno che dice una frase che ci colpisce… questo può anche voler dire mettere sulla nostra strada una certa persona, che ci consentirà di aprire una porta che avremmo dovuto aprire già da tanto…
Una sincronicità avviene quando viviamo un’esperienza, incontriamo una persona, ci capita tra le mani un certo libro… proprio nel momento in cui ci poniamo una domanda alla quale la sincronicità vuole rispondere. Facciamo un esempio: vi state chiedendo se dovete mettervi in proprio come veterinario. Voi “inviate” la domanda all’Universo. Ed ecco che nei giorni che seguono trovate nella cassetta della posta dei depliant pubblicitari per veterinari o di articoli per animali; accendete la televisione e sistematicamente trasmettono degli spot di cibo per animali; incontrate vostra cugina Berta, che vi racconta quanto sia dura per lei fare 50 km per portare il suo cagnolino dal veterinario, e quanto sarebbe bello se ce ne fosse uno lì in zona (proprio dove pensavate di aprire lo studio). Così, le nostre guide hanno tutto un arsenale di possibilità per aiutarci. Spetta a noi tenere ‘occhi e orecchi aperti’.
Prendere la buona strada
Quindi, come abbiamo visto, l’Universo fa di tutto per metterci sulla “buona strada”, cioè la strada che abbiamo deciso di percorrere. Ma cosa succede se ce ne allontaniamo e non capiamo i messaggi? Ebbene, a volte si possono vivere delle cose un po’ “brutali”;ad esempio un incidente stradale che vi costringe a rimanere immobilizzati per mesi, permettendovi così di mettere su carta quel progetto che avevate in testa da anni (e che infatti era il vostro GRANDE PROGETTO NELLA VITA). Oppure sarà fatto in modo che voi non partiate come previsto per l’altra parte del mondo, perché la vostra missione si deve compiere lì dove vi trovate: ecco allora il volo annullato, il treno perso, i bagagli smarriti… in pratica tutto ciò che può complicarvi il viaggio.
Farò un esempio personale. Fino a pochi anni fa non credevo in niente. Di fatto mi ero completamente distaccata dalle mie percezioni verso i 6 o 7 anni, come fa la maggior parte dei bambini. Ma ecco che la mia missione nella vita (me ne sono resa conto da poco tempo) è scrivere e condividere, in modo che gli altri capiscano quello che avviene dall’altra parte del velo, quello che sentono, cosa fanno su questa Terra. Ma sarebbe stato impossibile se fossi rimasta chiusa com’ero… Allora mi hanno giocato un bel tiro. Mi hanno messo sulla strada il mio attuale compagno. Del resto quando l’ho incontrato la prima volta mi sono detta“ah finalmente, eccolo qui”, come se lo conoscessi già, o piuttosto come se lo riconoscessi.
E’ un uomo credente, un po’ praticante. Nonostante il mio ateismo, ho voluto fargli piacere, mostrargli che rispettavo ciò in cui lui crede. Quindi l’ho accompagnato in una chiesa un po’ particolare, che ospita le reliquie di Santa Caterina della Medaglia Miracolosa. Quando ho messo piede in quella chiesa sono stata come folgorata: ho incominciato a sentire quello che gli altri pensavano e a provare tutto quello che provavano. Ero pietrificata! Io che non credevo in niente! Da allora sento, percepisco, capto, vedo, capisco, vivo tutta una serie di esperienze che potremmo catalogare come “paranormali”… Ho iniziato anche a ricordarmi di quello che avevo vissuto da piccola: contatti con persone defunte, visioni, ecc.
Diversi anni dopo questo evento, dopo aver camminato un po’, ho creato questo sito e questo blog che mi permette di condividere tutte queste esperienze; cosa che non avrei mai fatto se le mie guide non avessero provocato questa concatenazione di eventi!
Libero arbitrio
Ma niente paura! Non tutti vivono delle “rimesse in carreggiata” così brusche. E bisogna sapere che anche se vivete degli avvenimenti di questo tipo, se non volete andare là dove vi spingono ad andare, non c’è problema! E’ quello che viene chiamato libero arbitrio. E le vostre guide lo rispetteranno. E’ così che alcuni vivranno la loro incarnazione senza mai percorrere il loro cammino nella vita. Le vostre guide vi mostreranno la via più semplice per vivere le esperienze programmate, ma sta a voi accettare di seguirla.
La missione dell’anima o le regole del gioco dell’incarnazione
Così, come abbiamo visto, la vita può essere paragonata ad un grande palcoscenico teatrale. Ognuno ha il suo ruolo, in interazione con i suoi compagni di viaggio. Ognuno vive le sue personali esperienze e segue la strada che ha deciso prima di incarnarsi. Ma ognuno può anche scegliere. Non siamo soli in questa grande impresa. Le nostre guide, i nostri angeli, sono presenti tutto il tempo per aiutarci… e a quanto pare ci trovano molto coraggiosi, noi “incarnati”, per venire a vivere tutto questo! Penso che il fatto di sapere tutte queste cose ci permetta di sdrammatizzare tutto ciò che viviamo…
Articolo di Mademoiselle Bien-Être
http://www.mademoiselle-bien-etre.fr/
Link Italiano:
http://www.liberamente.co/cms/
Cominciamo a sentir parlare di missione nella vita, di anima, di reincarnazione… A questo si aggiungono i segni che dovremmo ricevere, i messaggi delle nostre guide e le sincronicità che dovremmo vivere… In breve, eccoci messi di fronte ad un universo e ad un vocabolario il cui senso a volte ci sfugge. Ecco perché ho sentito il desiderio di scrivere qualcosa su questo argomento, cercando di chiarire le idee (sempre se ne avete bisogno, beninteso!)
Bene, cominciamo dall’inizio: noi siamo un’anima in un corpo fisico. La nostra anima è immateriale, mentre il nostro corpo è più che mai materiale. Il corpo è quel “veicolo terrestre” che permette all’anima di trascorrere il suo soggiorno sulla Terra, nella materia. Quindi possiamo dire che la nostra anima è nel nostro corpo e che si è incarnata sulla Terra grazie a, e per mezzo di, questo corpo. Questo è ciò che viene chiamata “incarnazione”: quando l’anima prende a prestito un corpo fisico per vivere un periodo di tempo sulla Terra.
Già qui possiamo fare una prima considerazione: se il nostro corpo è composto di materia, è logico che questa prima o poi arrivi a degradarsi e quindi a morire. E se la nostra anima è immateriale, è altrettanto logico che essa non muoia. Mai. E’ eterna. Forte, no?!
Così, una volta che l’anima ha concluso il suo passaggio sulla Terra, torna ad essere una “scintilla”, un “soffio di vita” in altri luoghi diversi dalla Terra. Torna da dove è venuta e prosegue il suo cammino. Si reincarna oppure no, a seconda del suo grado di “avanzamento”. Ma vediamo ora più da vicino il cammino che l’anima intraprende sulla Terra.
Perché l’anima si incarna sulla Terra: la missione dell’anima
L’anima viene per sperimentare la materia. Questo significa che viene per vivere delle esperienze materiali per mezzo del corpo fisico. Queste esperienze non possono che essere vissute nella materia, ecco perché sulla Terra. Le esperienze sono numerose e varie: capire l’amore, provare la violenza, lo smarrimento, la tristezza, cosa significa competizione, disonore, sofferenza, dolore, ma anche gioia, successo, ecc… Queste sensazioni, queste emozioni, questi sentimenti, sono propri della “terza dimensione”, quella che noi viviamo sulla Terra.
Ma soprattutto, attraverso le sue esperienze, l’anima viene per incarnare la Luce, la Sua Luce. Questa è la GRANDE MISSIONE della nostra anima: accendere la sua piccola luce lungo il suo passaggio, in ogni progetto iniziato, in ogni oggetto creato, in ogni relazione vissuta. Questo le permette di diventare essa stessa più luminosa. Quindi noi siamo delle scintille venute a sperimentare la materia, ad accendere delle luci lungo tutto il nostro passaggio terrestre, in modo da illuminare ancora di più.
Chi è che sceglie le esperienze materiali?
Ora andiamo a vedere nel dettaglio l’organizzazione delle cose. Dato che veniamo qui per vivere le più variegate esperienze, pare logico che alcune non siano proprio super simpatiche. Ecco che affiora la grande domanda: «…ma perché sono venuto a vivere questo? Chi me l’ha fatto fare?». Ebbene la risposta è molto semplice: voi! Voi e nessun altro che voi, o piuttosto la vostra anima, per essere più precisi. Infatti, prima di incarnarsi l’anima ha stabilito un “piano di volo”, ha definito il suo “percorso di incarnazione” se così preferite, e su questo percorso ha previsto diverse tappe inevitabili. Sono le famose “prove” che tutti attraversiamo prima o dopo nella vita.
Riassumendo: esiste una missione comune ad ogni anima che è quella di incarnare la luce, e per riuscirci l’anima viene a vivere delle esperienze personali, esperienze che lei stessa ha deciso di vivere prima di “scendere” sulla Terra. C’è una meta comune ad ogni anima (incarnare la luce, “mettere” della luce) e delle tappe intermedie individuali (le nostre missioni personali, le nostre prove, ecc.), e dato che tutte le strade portano a Roma, stiamo andando tutti nella stessa direzione.
Perciò siete voi stessi ad avere deciso di vivere, ad esempio, una disabilità, la violenza all’interno della coppia, di avere sei figli, di non averne affatto, siete voi ad avere deciso di vivere in solitudine, o al contrario, in un nucleo familiare soffocante, ecc. Ecco perché una volta che capiamo tutto questo, è difficile provare ancora risentimento verso gli altri o giudicarli. Ognuno vive le sue esperienze, ecco tutto!
I grandi incontri non sono frutto del caso
Chiaramente, abbiamo bisogno dell’interazione con altre anime incarnate, per vivere le nostre esperienze fino in fondo. Infatti, se decidiamo di vivere la violenza all’interno della coppia, possiamo farlo solo se l’anima del partner è in accordo con questo “progetto”; così come l’avere sei figli dipende dal fatto che sei anime decidano di venire ad incarnarsi nella vostra famiglia.
Questo è il motivo per cui non incontriamo qualcuno per caso. Naturalmente sto parlando degli incontri importanti della nostra vita. I nostri genitori corrispondono a ciò che volevamo sperimentare da bambini, poi ci sono i nostri partner, i nostri figli, i nostri amici intimi, un aggressore che ci ferisce, una bella anima che ci indica la strada… Tutti questi incontri sono stati decisi e “concordati” prima della nostra incarnazione. Ecco perché è giusto ringraziare tutti i nostri compagni di viaggio – anche se non sempre quello che viviamo accanto a loro è ‘tutto rose e fiori’ – perché essi hanno accettato di aiutarci nella nostra missione, a volte recitando il ruolo del “cattivo”.
Il velo dell’oblio
Affrontiamo adesso una questione delicata: “sono molto belli tutti questi discorsi, ma io non ne conservo nessun ricordo!”Perché?” Perché non possiamo semplicemente ricordarci di ciò che abbiamo deciso? Perché subiamo il “velo dell’oblio”?
Principalmente perché ricordarci delle nostre vite precedenti sarebbe inutile e creerebbe turbamento, potrebbe “guastare” completamente la nostra attuale vita. Facciamo un esempio: supponete che in una vita precedente abbiate deciso di sperimentare l’omicidio e che abbiate compiuto un assassinio. Supponete che ora vi ricordiate di tutto nei minimi dettagli… Difficilmente riuscireste a proseguire serenamente questa vita e a compiere la vostra luminosa missione, perché sareste condizionati da mille rimorsi…
Ecco perché quando ci incarniamo viene effettuato un “reset”: ripartiamo da zero, completamente distaccati da tutto quello che abbiamo vissuto prima, e da quello che abbiamo previsto di venire a sperimentare.
Le nostre guide
Ma per essere certi di andare nella direzione giusta, non siamo soli. Abbiamo un “team”, una squadra per noi. Noi li chiamiamo gli angeli, gli angeli custodi, le guide… A volte sono dei conoscenti deceduti, a volte degli esseri che non conosciamo. Essi sanno tutto ciò che ci siamo programmati. Ci aiutano ad avanzare verso la missione che dobbiamo compiere.
Questo è il motivo per cui, talvolta, anche se ce la mettete tutta per fare una cosa che desiderate tanto, questa non si realizza, va tutto storto, c’è qualcosa che blocca… semplicemente perché non avevate previsto di sperimentare quella cosa, e soprattutto vi state allontanando da ciò che invece avevate programmato di vivere.
Le guide utilizzano una enormità di stratagemmi per metterci nella direzione giusta: ci mandano dei segni, ci fanno vivere delle sincronicità, ci fanno arrivare dei messaggi. I segni e i messaggi possono assumere forme diverse: le parole di una canzone, una pubblicità che “cade” sotto i nostri occhi, oppure vedere la forma di un cuore ovunque ci capiti di posare gli occhi, come se volesse farci capire che siamo sulla strada giusta, o ancora un incontro con qualcuno che dice una frase che ci colpisce… questo può anche voler dire mettere sulla nostra strada una certa persona, che ci consentirà di aprire una porta che avremmo dovuto aprire già da tanto…
Una sincronicità avviene quando viviamo un’esperienza, incontriamo una persona, ci capita tra le mani un certo libro… proprio nel momento in cui ci poniamo una domanda alla quale la sincronicità vuole rispondere. Facciamo un esempio: vi state chiedendo se dovete mettervi in proprio come veterinario. Voi “inviate” la domanda all’Universo. Ed ecco che nei giorni che seguono trovate nella cassetta della posta dei depliant pubblicitari per veterinari o di articoli per animali; accendete la televisione e sistematicamente trasmettono degli spot di cibo per animali; incontrate vostra cugina Berta, che vi racconta quanto sia dura per lei fare 50 km per portare il suo cagnolino dal veterinario, e quanto sarebbe bello se ce ne fosse uno lì in zona (proprio dove pensavate di aprire lo studio). Così, le nostre guide hanno tutto un arsenale di possibilità per aiutarci. Spetta a noi tenere ‘occhi e orecchi aperti’.
Prendere la buona strada
Quindi, come abbiamo visto, l’Universo fa di tutto per metterci sulla “buona strada”, cioè la strada che abbiamo deciso di percorrere. Ma cosa succede se ce ne allontaniamo e non capiamo i messaggi? Ebbene, a volte si possono vivere delle cose un po’ “brutali”;ad esempio un incidente stradale che vi costringe a rimanere immobilizzati per mesi, permettendovi così di mettere su carta quel progetto che avevate in testa da anni (e che infatti era il vostro GRANDE PROGETTO NELLA VITA). Oppure sarà fatto in modo che voi non partiate come previsto per l’altra parte del mondo, perché la vostra missione si deve compiere lì dove vi trovate: ecco allora il volo annullato, il treno perso, i bagagli smarriti… in pratica tutto ciò che può complicarvi il viaggio.
Farò un esempio personale. Fino a pochi anni fa non credevo in niente. Di fatto mi ero completamente distaccata dalle mie percezioni verso i 6 o 7 anni, come fa la maggior parte dei bambini. Ma ecco che la mia missione nella vita (me ne sono resa conto da poco tempo) è scrivere e condividere, in modo che gli altri capiscano quello che avviene dall’altra parte del velo, quello che sentono, cosa fanno su questa Terra. Ma sarebbe stato impossibile se fossi rimasta chiusa com’ero… Allora mi hanno giocato un bel tiro. Mi hanno messo sulla strada il mio attuale compagno. Del resto quando l’ho incontrato la prima volta mi sono detta“ah finalmente, eccolo qui”, come se lo conoscessi già, o piuttosto come se lo riconoscessi.
E’ un uomo credente, un po’ praticante. Nonostante il mio ateismo, ho voluto fargli piacere, mostrargli che rispettavo ciò in cui lui crede. Quindi l’ho accompagnato in una chiesa un po’ particolare, che ospita le reliquie di Santa Caterina della Medaglia Miracolosa. Quando ho messo piede in quella chiesa sono stata come folgorata: ho incominciato a sentire quello che gli altri pensavano e a provare tutto quello che provavano. Ero pietrificata! Io che non credevo in niente! Da allora sento, percepisco, capto, vedo, capisco, vivo tutta una serie di esperienze che potremmo catalogare come “paranormali”… Ho iniziato anche a ricordarmi di quello che avevo vissuto da piccola: contatti con persone defunte, visioni, ecc.
Diversi anni dopo questo evento, dopo aver camminato un po’, ho creato questo sito e questo blog che mi permette di condividere tutte queste esperienze; cosa che non avrei mai fatto se le mie guide non avessero provocato questa concatenazione di eventi!
Libero arbitrio
Ma niente paura! Non tutti vivono delle “rimesse in carreggiata” così brusche. E bisogna sapere che anche se vivete degli avvenimenti di questo tipo, se non volete andare là dove vi spingono ad andare, non c’è problema! E’ quello che viene chiamato libero arbitrio. E le vostre guide lo rispetteranno. E’ così che alcuni vivranno la loro incarnazione senza mai percorrere il loro cammino nella vita. Le vostre guide vi mostreranno la via più semplice per vivere le esperienze programmate, ma sta a voi accettare di seguirla.
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Così, come abbiamo visto, la vita può essere paragonata ad un grande palcoscenico teatrale. Ognuno ha il suo ruolo, in interazione con i suoi compagni di viaggio. Ognuno vive le sue personali esperienze e segue la strada che ha deciso prima di incarnarsi. Ma ognuno può anche scegliere. Non siamo soli in questa grande impresa. Le nostre guide, i nostri angeli, sono presenti tutto il tempo per aiutarci… e a quanto pare ci trovano molto coraggiosi, noi “incarnati”, per venire a vivere tutto questo! Penso che il fatto di sapere tutte queste cose ci permetta di sdrammatizzare tutto ciò che viviamo…
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Re: La Missione dell’Anima e le “regole del gioco”
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